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Sri Lanka: mille tesori e colori ed un picco chiamato Adamo

Lo Sri Lanka è un piccolo posto sito nell’Oceano Indiano, detto anche “lacrima dell’India”, in quanto rappresenta il suo proseguimento interrotto.A pochi chilometri al largo delle sue coste c’è il più basso campo gravitazionale sulla Terra.

Un’isola dai mille tesori e colori

Lo Sri Lanka è fatto di parchi e riserve naturali, ma anche di foreste e di fiumi, di cascate e di coste con dune e spiagge di sabbia dorata. Il suo popolo ha nel tempo creato con cura e amore dei bellissimi giardini botanici!
L’antico Ceylon raccoglie più di 2500 anni di storia: le antiche rovine di Dambulla, Polonnaruwa e Sigiriya, le due città sacre di Kandy e Anuradhapura ma anche i monasteri e i templi. Per non parlare di maestosi monumenti, o ancora palazzi e statue, ognuno che rappresenta un credo religioso differente tra buddismo e induismo. Essi si confondono con la scia che rimane dai tempi dei colonizzatori Portoghesi, Olandesi e Inglesi.
Dunque colui che mette piede in Sri Lanka potrà vedere un’infinità di cose senza dover fare lunghissimi percorsi. Basterà noleggiare una macchina in 5-6 ore che ci scarrozzerà nei punti di massima attrazione turistica.

Picco D’Adamo

Lo Sri Lanka ha visto spesso svolgersi conflitti etnico-religiosi ma c’è un posto al centro dell’isola, nella provincia di Sabaragamuwa, dove si trova una calma spirituale che ci s’innamora di quel silenzio interrotto solamente dagli alberi che mossi dal vento rumoreggiano.
Sri Prada ossia Picco D’Adamo è la terza più alta montagna del paese.
Sulla sua vetta si trova un monastero e al suo interno si trova un’impronta di piede di 1,8 metri. Quest’orma secondo la tradizione è del Dio Shiva per gli indù, è di Adamo per i cristiani e i musulmani, è di Buddha per i buddisti!

Sri Lanka, come raggiungere il Picco d’Adamo

Per salire si può scegliere fra tre strade accessibili: la più facile con 6 km di scalini comincia dal villaggio di Maskeliya; la seconda strada parte dalla piantagione di tè di Carney. Infine la terza possibilità parte da Kuruwita ed è la più emozionante. I sentieri sono interrotti da rifugi, dove si può riposare.
A metà strada iniziano gli scalini (totali 3.500) che si fanno sempre più ripidi man mano che si sale. E’ consigliabile effettuare la camminata di notte per poter arrivare alla meta alle prime luci dell’alba!
Tutto smette di avere importanza quando si arriva in vetta dove si potrà godere di un gioco ottico di luci che va a formare un triangolo nel cielo e che trasforma l’alba in uno spettacolo che entra dentro il cuore e cambia il modo di vedere le cose.

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